
Territorio della provincia
Comuni della Provincia di Ferrara
Livello economico
Territorio della provincia
Confina a nord con le province di Rovigo e di Mantova, ad est con il mare Adriatico, a sud con le province di Ravenna e di Bologna ed ad ovest con quelle di Bologna e di Modena. Il territorio che copre una superficie di kmq. 2.632, è delimitato naturalmente, oltre che dall’Adriatico, a nord dal fiume Po e a sud dal fiume Reno. Ad occidente il fiume Panaro attraversa diagonalmente la parte meno estesa della provincia. L’altitudine media è di 4,5 m s.l.m. Recente è l’emersione del territorio dalle acque. Il lavoro di secoli bonificò le valli e corresse il corso disordinato dell’ultimo tratto del Po. Le Valli di Comacchio sono il residuo dell’originario stato della pianura ferrarese condizionata altresì dal delta e dal mare che copriva grandi aree ora lontane dalla costa. Presso il mare corre la via Romea, da Mesola alla foce del Reno. Questa arteria, recentemente allargata e asfaltata, riprende il percorso dell’antica via Popilia che da Rimini portava ad Aquileia. Costruita nel 132 a.C. dal Console Popilio, nel Medio Evo cambiò nome, forse perché percorsa dai pellegrini che si recavano a Roma (Romei). L’idiografia rileva, oltre ai già citati fiumi, numerosi canali artificiali. Top
Comuni della provincia di Ferrara
Ferrara, Argenta, Berra, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio, Copparo, Formignana, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Masi Torello, Massa Fiscaglia, Mesola, Migliarino, Migliaro, Mirabello, Ostellato, Poggiorenatico, Portomaggiore, Ro Ferrara, Sant'Agostino, Tresigallo, Vigarano Mainarda, Voghiera. Top
Livello econonomico
La base economica della provincia di Ferrara sta nell’agricoltura. L’attuale fertilità, e conseguente alta produttività, sono conseguenza delle bonifiche. Già gli Etruschi prosciugarono alcuni acquitrini e cercarono di incanalare le acque di scolo. Tracce indubbie del loro lavoro di agricoltori sono giunte fino a noi. Dopo gli Etruschi, per ben tre secoli, lavorarono queste terre i Galli Egoni. Instauratosi il dominio di Roma, furono compiute altre opere di bonifica e, inoltre, nuovi canali e una rete di strade. Con l’aumento degli insediamenti umani anche l’agricoltura ebbe ampio sviluppo. Gravi danni subirono i lavori di bonifica durante i regni barbarici nel Medio Evo e nel Ferrarese tornò la palude e la malaria. Qualche sporadica opera di bonifica fu fatta dai monaci dell’Abbazia di Pomposa, ma vero impulso lo diedero gli Estensi a cominciare dal 1564; pochi anni dopo fu costruito a Ferrara il Conservatorio della Bonifica, uno dei più antichi consorzi oggi esistenti. Col declino dei Signori di Ferrara anche i lavori di bonifica furono abbandonati e solo con la proclamazione del Regno d’Italia fu ripresa l’opera intesa a togliere la terra alle acque malsane. TopFurono così prosciugate le Valli di S.Ambrogio e di Codigoro e al centro di esse sorse nel 1903 la borgata di Jolanda di Savoia, uno dei centri agricoli più attivi del Basso Ferrarese. In seguito vennero prosciugate le Valli di Mezzano e di Comacchio, accanto alle vicine Valli di Trebbia e di Ponti, divenute terre fertili. La coltura più antica e più estesa è quella del grano; seguono il granoturco e il risone. Grande sviluppo ha pure la coltivazione della barbabietola da zucchero, introdotta, nel 1899, che alimenta i numerosi zuccherifici della zona. Diffusi e ben curati sono i frutteti la cui produzione maggiore è costituita dalle mele esportate in tutta Italia e all’estero, sia come prodotto fresco per il mercato sia per la lavorazione nell’industria conserviera. L’allevamento bovino da redditi abbastanza consistenti, seguito da quello dei suini. La caccia, di tipo sportivo, è praticata nei confronti dei volatili di passaggio (folaghe). La pesca esercitata nelle Valli di Comacchio procura una media annua di 8.000 quintali di anguille. La pesca esercitata in mare raggiunge invece una media annua di 24.000 quintali. L’industria è collegata all’agricoltura: 16 stabilimenti per la fabbricazione dello zucchero producono 2 milioni di quintali annui. Importanti pure sono altre industrie alimentari quali quelle molitorie e conserviere. In Ferrara sorgono importanti stabilimenti chimici e nella stessa zona industriale, stabilimenti per la produzione della cellulosa, di materie plastiche, per la lavorazione del lino e della canapa. Di minore importanza, ma diffuse sono alcune industrie meccaniche ed edili.
Il turismo ha avuto nel tempo un notevole ed importante impulso con l’attrezzatura e lo sfruttamento delle spiagge adriatiche. Oggi si cerca di restituire alla città l’antico patrimonio murario, inserito in un piano di verde, tempo libero, svago e relax per l’intera comunità. Top