
Pelago è un comune italiano della provincia di Firenze. Appartiene alla Comunità Montana Montagna Fiorentina. E’ collocato a circa 25 km dal capoluogo, in direzione est. Sorge lungo la strada che dall'Arno sale fino all'Abbazia di Vallombrosa, è circondato da una campagna rigogliosamente coltivata a viti ed ulivi. Il territorio del comune di Pelago si estende tra le pendici dell’Appennino e del Pratomagno e la Val di Sieve, in zona collinare e montana. Originariamente castello feudale, il comune di Pelago ha raggiunto l’attuale estensione nel 1915 quando gli furono staccate le frazioni di Rufina e Contea, costituite in comune autonomo con la denominazione Rufina. Accanto al capoluogo, il comune conta numerose frazioni, su un territorio di circa 50 kmq, che dalla pianura (San Francesco) sale fino ad un'altitudine di 1.050 m. sul livello del mare (Consuma), offrendo una stupefacente ed incantevole varietà di paesaggio: pianura, collina e montagna. Il territorio è crocevia di collegamenti, stradari e ferroviari, con i comuni limitrofi. I confini sono segnati dai fiumi - la Sieve con Pontassieve; l'Arno con Rignano sull'Arno - e dal torrente Vicano di Sant'Ellero (Reggello). Da Pelago passa anche il torrente Vicano di Pelago. Vista la morfologia del territorio sono presenti numerosi corsi d'acqua che si diramano in tutte le direzioni. Top
Tra le numerose risorse economiche del passato occorre segnalare la tradizionale produzione di panni rustici di lana e, in età più recente, quella di tessuti di lino e di canapa, accanto alla presenza di fornaci per la produzione di laterizi. I prodotti del bosco, le patate e l'allevamento del bestiame (soprattutto suino) rappresentavano le risorse maggiori del settore primario e alimentavano un fiorente mercato settimanale.
Nel borgo di San Francesco, nato verso la metà del secolo scorso con l'apertura della via Forlivese, all'inizio del Novecento esercitavano una segheria, un pastificio, una fornace, un mulino e un cementificio.
L'economia del territorio attualmente si poggia soprattutto sulle attività agricole, artigianali e turistiche.
Esistono moderne aziende agricole con produzioni di altissima qualità sia per l'olio che per il vino (fattoria di Altomena; il Castello di Nipozzano di proprietà dei Marchesi de' Frescobaldi, un antico maniero affacciato sulla vallata della Sieve ed ancora circondato da un piccolo borgo rurale), rappresentando, insieme all'artigianato (mobili, pelletterie, accessori d'abbigliamento, ferro battuto), un’area determinante dell'economia locale. Solo nel fondovalle, più densamente popolato e solcato dalle strade di maggior traffico, sorgono alcuni insediamenti industriali (rubinetterie, cementificio, manifattura della lana ecc).
Anche il turismo rappresenta una rilevante attività che oggi, dalle attività tradizionali (stazioni climatiche di montagna come le località Borselli e Consuma, dotate di ristoranti ed alberghi affermati) sta ampliandosi verso nuovi settori (agriturismo e turismo culturale in strutture riadattate come la Villa di Grassina che appartenne ai Buondelmonti, oppure la colonica di Palaia, immersa in un uliveto centenario).
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