Biancalani, Antonio

Le magnifiche parole di Guerrino Giorgetti ci portano a comprendere l’anima di questo straordinario artista dell’arte contemporanea “In ogni dipinto di Antonio Biancalani c’è qualcosa che sorprende. Un vaso caduto in terra e lì, accanto, dei fiori sparsi; donne nude che si offrono o impudiche o falsamente distratte; materassi arrotolati,
contorti abbandonati a ridosso di una parete, saturi di umori corporali, di sogni, di esaltanti abbandoni, di solitudini e di sofferenze; letti come altari disfatti su cui si sono consumati riti di vita e di morte; oggetti di uso quotidiano che ne vedi il vissuto e ti coinvolgono. Sono attimi, visioni, sensazioni che Biancalani fissa con la sua pittura veloce ma tecnicamente perfetta, finita, e il quadro diventa poesia….. I paesaggi, pur rientrando nei canoni della bella tradizione toscana, contengono il tormento di chi ama quei luoghi e ne fa parte: gli alberi hanno l’austerità dei monumenti; i cieli l’ampiezza e i colori che sanno vedere solo gli innamorati. Le seggiole, le poltrone, i tavoli che trattengono drappi o lenzuola, diventano eloquenti testimoni di quotidiani episodi di vita famigliare e, nello stesso tempo, immagini misteriose e suggestive forme nel tempo. Ma, soprattutto, coinvolgono i nudi femminili: corpi armoniosi, rilassati, colti in posizioni mai nervose; trasudano una sensualità che non scandalizza, che si fa contemplare e affascina. Poi, all’improvviso, ti rendi conto con quale maestria il Pittore ha giocato con la luce, e solo allora si è in grado di capire la magia contenuta nei quadri di Biancalani. La sua vera abilità è proprio lì: le luce scendono sugli oggetti, sfiorano i corpi, si insinuano fra le pieghe dei panneggi e nelle forme contorte dei materassi, lambiscono le pareti, vibrano nei paesaggi e tutto prende vita, suscita emozione, diventa Arte vera, quella che resta.” Top


Antonio Biancalani, nato a Montelupo Fiorentino nel 1948, si forma come autodidatta, copiando i "maestri" e la natura, come si faceva in passato. I suoi modelli sono Caravaggio, Velasquez, Klimt e Goya, che amalgama senza citazionismi. Conl’avvento del Concettualismo, Biancalani si sente spaesato. Non è quella la suastrada, ma lo capisce solo dopo sei anni di inattività. Nel 1989, vince il premio Arte Mondadori con il dipinto Interno. In giuria sicontano personaggi di altissimo livello, come Crispolti e Dova, checontribuiscono al suo lancio commerciale. Top
Da quel momento Biancalani capiscedi dover ripensare il suo modo di fare arte.

Vuole inventare qualcosa di suo, senza piegarsi alle mode. Vuole lavorare su se stesso, cercare emozioni da provare e da dare. Arriva così a riscoprire le sue radici e pone l’accento sulle sue origini contadine. Gli oggetti del mondo infantile iniziano a popolare le opere del pittore; sono cose che hanno assorbito il tocco delle persone che le hanno usate. Antonio Biancalani dedica cicli di opere agli oggetti accumulati nelle soffitte, nei granai, nella cucine. I materassi si affacciano per primi sulle tele dell’artista. E’ l’inizio degli anni ’90. Il primo Materasso è una scultura, feticcio che si trova tuttora nello studio di Biancalani. Poi arrivano i dipinti con lo stesso soggetto. Giocando sul rapporto tra sfondo, trattato quasi come opera informale, e oggetto centrale, chiaroscurato e ben inquadrato, il pittore ottiene effetti da opera astratta. Ciascun quadro del gruppo è un monumento ai grandi sacchi, su cui le membra di mille ospiti si sono poggiate, trattenendone l’odore, la forma, la personalità. L’artista lavora per soggetti ripetuti, organizzati in cicli: gli Autoritratti, come quello con materasso (1992), in cui una porta fuori dai cardini si è trasformata in supporto. I Fuochi (1993), che mostrano una forte ascendenza informale. I Maiali appesi (1993), dove traspare ancora il ricordo della realtà contadina dell’infanzia. I Paesaggi silenziosi (1996/98), scenari naturali riflessi sull’acqua, che sfiorano l’astrazione. Infine i Nudi, sia maschili che femminili; notevole il ritratto del figlio Giulio adolescente (2001). Attraverso il nudo Biancalani vuol rappresentare il momento della presa di coscienza del proprio corpo nel periodo dello sviluppo. Il processo creativo parte dallo scatto di fotografie, da cui l’artista parte per la rappresentazione pittorica. Il taglio fotografico si ritrova infatti nelle opere, ripensate nella gamma cromatica e giocate sul rapporto tra le emergenze e gli sfondi unificanti. Vive e lavora in Toscana. Top
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