GIANNI DEL BUE
Gianni del Bue, pittore emiliano che vive a Farigliano è molto affezionato alla “Città delle Paci”, lo si incontra talvolta a passeggiare lungo i bastioni o nelle vie centrali, in visita spesso alle tante mostre che Palazzo Salmatoris ospita.
Dall’11 febbraio le sue opere, una settantina circa, molte anche di grandi dimensioni, si potranno ammirare nello secentesco Palazzo delle Paci: si tratta di una selezione di lavori che va dal 1989 ad oggi. Tutti i temi cari all’artista sono presenti, dai “filosofi” ai “Nuvolari”, dai paesaggi femminili ai motociclisti, dalla serie delle “oche” alle vedute notturne fino alle lucciole, ultimo soggetto da lui interpretato.
Formatosi nell’ambiente artistico milanese degli anni ’70 con il suo linguaggio pittorico inconfondibile Del Bue è già presente a Roma nel ‘72 alla galleria "Il Grifo" in una selezione di giovani artisti italiani e poi nel ‘74 a Milano con dodici opere al Premio San Fedele. Fanno poi seguito numerose personali e presenze in collettive e premi di indubbio valore.
Il titolo della rassegna “Allegro… ma non troppo” delinea l’ironia del pittore: «L’opera di Gianni Del Bue – come lo descrive la curatrice Cinza Tesio in un suo saggio sul maestro – è una linea che nel paesaggio e nella natura cerca e trova l’innesco di una elaborazione espressiva sempre unica, appesa ogni volta, pur nelle differenze di ognuno, all’equilibrio straordinario tra l’immagine figurativa e l’immagine astratta, tra il racconto della visione e la ricerca dei sentimenti puri, all’interno di una laboriosità di ispirazioni, di motivazioni, di contributi stilistici che resta stupefacente … L’ispirazione metafisica si esplica in un insieme immaginifico e surreale, in una messa in scena di elementi figurali che non riconducono a significati precisi. L’artista mette in atto un gioco plastico e visionario di presenze che rivela esplicitamente la consonanza con Alberto Savinio dal quale ha ereditato il modo curioso di ammiccare con le immagini, in un gioco voluto e ben calcolato di contraddizioni. Parlando invece di Surrealismo va sottolineato che il suo è più contenutistico che formale. La pittura di Del Bue è come una bella nave solida e ben disegnata che naviga verso un Paese chiamato “Ironia”».
La rassegna, visitabile fino a domenica 4 marzo, è arricchita da un catalogo con riprodotte tutte le opere esposte.
orari di apertura: da martedì e venerdì dalle ore 14.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.
Inaugurazione: sabato 11 febbraio, ore 17.30 a Palazzo Salmatoris.
Ingresso libero.
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