Liuteria tradizionale cremonese, Patrimonio dell’Umanità
Il Comitato Intergovernativo UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Immateriale, il 5 dicembre 2012, ha iscritto il Saper fare tradizionale del violino a Cremona nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
L’evento costituisce una straordinaria occasione di diffusione della conoscenza di un saper fare tradizionale in grado di realizzare strumenti musicali Made in Italy, inimitabili, apprezzati ed esportati in tutto il mondo.
La consapevolezza dell’eccezionalità, della particolarità e creatività della liuteria tradizionale cremonese, fa sì che Cremona sia al centro di una rete internazionale di allievi, liutai, compratori, musicisti, appassionati e turisti da tutto il mondo.
La liuteria tradizionale cremonese è un’arte antica di costruzione di strumenti ad arco: violini, viole, violoncelli, contrabbassi. Gli strumenti ad arco possono essere realizzati con metodi diversi, ma quello sviluppato a Cremona è considerato il migliore del mondo.
L’arte liutaria nasce a Cremona nel XVI secolo con Andrea Amati, ed è proseguita con i liutai della sua stessa famiglia, con i Guarneri, con il più importante di tutti, Antonio Stradivari nel XVIII sec., e infine, sino ad oggi, con i liutai che hanno continuato a coltivarla.
L’arte liutaria cremonese consiste nell’arte di realizzare la forma dello strumento ad arco, specialmente il violino, secondo i principi di eccellenza stabiliti dai grandi liutai cremonesi del passato e necessita di prassi esclusivamente manuali e conoscenze approfondite su materiali e tecniche di lavorazione: saperi tramandati dal XVI secolo nel rapporto diretto maestro-allievo, spesso ancora di padre in figlio, e acquisiti nella pratica.
L’eccellenza dei liutai cremonesi è favorita dalla concentrazione di tante botteghe e dalla presenza di collezioni di strumenti e attrezzi storici, di cui lo studio favorisce l’acquisizione e il perfezionamento delle competenze.
I liutai affermano che l’estrema libertà del metodo costruttivo e l’alto livello qualitativo richiesto li portano a non smettere mai di imparare; devono costantemente migliorare le loro competenze attraverso la costruzione di strumenti e alla comprensione, all’apprezzamento e all’orgoglio di essere artigiani particolari.
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