Castello Pallotta di Caldarola
Si erge a ridosso del colle Colcù il severo castello di Caldarola che ospitò nel Seicento il fine poeta inglese Richard Crashaw. Inizialmente, Caldarola si trovava in terra imperiale, ma poi Matilde di Canossa volle farne dono alla Chiesa di Roma insieme alla marca di Fermo e Ancona. Era il 1077. Sul finire del XII secolo, Arrigo IV ne investì Marguardo di Anneville, quindi il maniero passò a Ottone di Brunswich e quindi a Federico Il di Svevia.
La distruzione del castello venne col Trecento, quando una spietata guerra vide contrapposti Camerinesi con Sanseverinati.
Nel Quattrocento Caldarola per volere di Papa Eugenio IV si l’emancipò. Iniziò in questo tempo l’opera di ricostruzione del Pallotta, ingegnere al quale ancora oggi si deve il nome del castello. Restaurato nuovamente da Paride Guglielmo Pallotta, il maniero è in buono stato di conservazione.
Orario di apertura: Il castello è visitabile previo accordo con la proprietà (telefonare al numero sopra indicato).
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