Rocca Sforzesca

In seguito si succederanno prima i Cremonesi e nel 1391 i Milanesi che ne faranno una testa di ponte contro l’ espansionismo di Venezia, che minacciava il Ducato Milanese.
Alla caduta di Brescia nel 1426, le mura ed il castello vennero rinforzatie per sostenere gli attacchi della Serenissima, durante i trattati della pace di Lodi nel 1454 , vennero sanciti i confini tra la Repubblica di Venezia ed il Ducato di Milano, assegnando a quest’ultimo anche Soncino.
Francesco Sforza, fece rinforzare le mura e costruire un nuovo torrione.
Fu nel 1469 Galeazzo Maria Sforza inviò a Soncino gli architetti Serafino Gavazzi da Lodi ed il cremonese Bartolomeo Gadio, autore del noto Castello Sforzesco di Milano per effettuare delle migliorie alla Rocca, ma i lavori vennero intrapresi solo nel nel 1471 dagli ingegneri ducali Benedetto Ferrini da Firenze e Danese Maineri.
Lo stato di avanzamento dei lavori è testimoniato dalle due missive ducali del 1474 nelle quali è contenuta la richiesta di collocare un’insegna con l’emblema sforzesco sopra la porta della rocca.
Nel 1499 la rocca diverrà possedimento dei veneziani fino al 1509, fu sottoposta al controllo dai francesi e nuovamente agli Sforza e nel 1535 al dominio Spagnolo. Nel 1536 Carlo V di Spagna elevò Soncino a marchesato infeudandolo agli Stampa che lo trasformeranno progressivamente in residenza, costruendo nuovi corpi di fabbrica addossati alle mura interne e trasformando le strutture esistenti, come la camera superiore della torre di sud-est che diverrà cappella.
Nel XVI secolo pittori di fama quali Bernardino Gatti, decorarono alcune sale ottenute chiudendo gli spalti.
Vincenzo Campi realizzò la pala d’altare della cappella con una perduta deposizione di Cristo, mentre Uriele Gatti dipinse alcune sale al piano terreno.
La decorazione è quasi completamente sparita e rimangono poche tracce.
Nel 1876 Massimiliano Stampa, ultimo marchese di Soncino, cedeva il complesso alla Municipalità .
Nel 1886 l’architetto Luca Beltrami iniziò i lavori di restauro che comportò il ripristino delle merlature, dei tetti delle torri , mentre il ponte levatoio veniva sostituito da uno un muratura.
il più antico di questi affreschi raffigura una Madonna con il Bambino, probabilmente un ex-voto, della fine del XV secolo, sotto uno strato d’intonaco è possibile ammirare un frammento d’affresco raffigurante il Leone di S. Marco, a ricordo della breve dominazione veneziana.


La volta è decorato con un motivo a pergolato, analogo a quello dipinto nella chiesa di S. Maria delle Grazie di Soncino.
All’interno del castello sono visitabili un piccolo museo bellico con reperti storici e cimeli militari del primo e del secondo conflitto mondiale , un museo archeologico che espone ritrovamenti di insediamenti celtici ed altri reperti nonché una sala adibita ad esposizioni d’arte.
Recensioni
Nessuna recensione